Premessa. – 1. Divieto assoluto di intercettazione di comunicazioni presidenziali e immunità assoluta del Capo dello Stato.- 2. Immunità e funzione presidenziale “complessiva” di garanzia.- 3. Le Immunità presidenziali nella giurisprudenza costituzionale. - 4.-L’art.7 della legge n.219 del 1989 e l’asserito divieto assoluto di intercettazioni di conversazioni presidenziali.- 5.- Intercettazioni delle comunicazioni del Presidente e sfera delle immunità.- 6. Conclusioni e possibili soluzioni alternative
Premessa. All’origine del conflitto sono alcune comunicazioni telefoniche del Capo dello Stato captate in via indiretta e casuale dal p.m. di Palermo in un’indagine nei confronti di un altro soggetto, del quale era stata messa sotto controllo l’utenza telefonica. La notizia dell’esistenza di tali intercettazioni – filtrata, a quanto risulta, tramite improvvide dichiarazioni ai giornali di uno dei p.m. incaricati dell’indagine sulla c.d.“trattativa Stato-mafia” - ha provocato una reazione negativa del Presidente seguita da un dibattito pubblico sempre più acceso, al termine del quale lo stesso ha sollevato il conflitto dinanzi alla Corte Costituzionale.
Naturalmente questa iniziativa ha ulteriormente inasprito la discussione che, basandosi soltanto sugli scarsi dati disponibili forniti da notizie giornalistiche e dalla asciutta nota del Quirinale relativa all’intenzione di promuovere il conflitto, purtroppo in molti casi è degenerata in una sorta di guerra tra schieramenti preconcetti di tipo politico-mediatico a favore o contro questa o quella parte del conflitto, in una atmosfera di tensione che, occorre dire, l’ eccessiva presenza sui media di esponenti della Procura di Palermo non ha certo contribuito ad attenuare.