L'approvazione della l. n. 52/2015, cd. Italicum, costituisce l'ultimo tassello delle travagliate vicende che hanno di recente caratterizzato la legislazione elettorale italiana, a seguito della pronuncia dell'ordinanza di Cass. civ., I, 17 maggio 2013, n. 12060, e della successiva sentenza della Corte costituzionale, 13 gennaio 2014, n. 1.
Il presente contributo si sofferma sugli effetti che la novella legislativa è destinata ad avere sul nostro ordinamento, in particolar modo sulla trasformazione - a Costituzione invariata - della forma di governo italiana verso un modello di democrazia parlamentare “a trazione governativa” o “del premier”.
Il lavoro intende evidenziare come la valutazione intorno alla conformità a Costituzione della l. n. 52/2015 non possa essere operata con riferimento alle singole disposizioni isolatamente considerate, quanto piuttosto in considerazione della rispondenza della forma di governo che essa contribuisce a realizzare, ai principi costituzionali di sovranità, rappresentanza e responsabilità politica. Sulla scorta di tali considerazioni l'articolo avanza critiche nei confronti della l. n. 52/2015, perché essa cristallizza una sorta di "transizione a metà" verso un modello di democrazia maggioritaria, ma non prevede i necessari contrappesi. La legge risulta carente delle disposizioni costituzionalmente consequenziali alla forma di governo che contribuisce a delineare.
L'articolo coglie, infine, l'occasione per porre la necessità che sulla legislazione elettorale venga esercitato, da parte del giudice costituzionale, un sindacato di tipo forte nella logica di un sistema coerente dove ciascuno dei valori sia tutelato, a garantire efficienza al processo decisionale, ma anche rappresentanza al sistema istituzionale.
The approval of bill no. 52/2015, know as Italicum, represents the last step of the troubled sequence of events that characterized the Italian electoral legislation, following the ruling of the Court of Cassation I, May 17th 2013, n. 12060, and the subsequent sentence of the Constitutional Court, January 13th 2014, n. 1.
The essay will primarily focus on the effects that new law ‘ll have on the Italian political system, especially in regard to the modification – into unchanged Constitution - of the form of government into a form of parliamentary democracy “lead by the government” or by “the Prime Minister”.
The aim of this article is to demonstrate how the evaluation regarding the conformity of bill no. 52/2015, to the Italian Constitution, cannot be employed with reference to the specific rules, but rather in regard of the compliance of the achieved form of government to the constitutional values, popular sovereignty, political delegation and responsibility.
As a result, this article adopts a critical position in regard to bill no. 52/2015 as much as it consolidates an incomplete transition towards a form of majority democracy and it does not consider the necessary countermeasures: the law lacks of the constitutionally consequential rules to the form of government that contributes to outline.
Lastly, the article takes the opportunity to highlight that electoral legislation needs to be subject to a strict scrutiny by Costitutional judge, in the logic of a coherent system where each of the values is safeguarded, to ensure efficient decision-making, but also representation to the institutional system.