1. Esigenze di riforma delle autonomie territoriali. – 2. L’importanza, per l’autonomia finanziaria degli enti territoriali autarchici, dei “ tributi propri “. – 3. La non corretta attuazione, da parte della legge dello Stato, dei precetti costituzionali sull’autonomia finanziaria degli enti territoriali. – 4. Abusi che ne sono derivati nella gestione del potere locale. – 5. Le misure adottate per rimediare alla crisi.
1. Esigenze di riforma delle autonomie territoriali
Tra i compiti che deve affrontare la nuova Legislatura, vi è indubbiamente quello di riformare le autonomie territoriali, rendendole consone alle esigenze dei tempi in cui viviamo. La prima e fondamentale riforma, che dovrebbe essere fatta, riguarda quegli aspetti della loro autonomia finanziaria, che hanno portato all’attuale crisi economica. Tra le cause che hanno portato alla situazione attuale, viene ignorato quello che ne è forse l’aspetto più significativo, che riguarda l’assetto istituzionale dello Stato, quale si è andato configurando dal dopoguerra ad oggi, sulla base delle autonomie. Una delle cause più rilevanti del dissesto dell’economia è nelle modalità con cui sono state attuate le autonomie territoriali. Gli abusi e gli sprechi degli enti territoriali sono sotto gli occhi di tutti; ma non sono ancora a tutti chiare le circostanze che hanno determinato questa situazione.
Il corretto funzionamento dello Stato ormai in gran parte si identifica con il corretto funzionamento delle autonomie territoriali, che gestiscono una quota assai rilevante della finanza statale. Ha assunto quindi un’importanza fondamentale l’attuazione dei precetti costituzionali aventi ad oggetto gli enti autarchici territoriali.