SOMMARIO: 1. Introduzione al problema ed esposizione del caso di specie. – 2. La CEDU nell’ordinamento italiano. – 3. La CEDU e l’ordinamento dell’Unione europea. – 4. La tesi della disapplicazione delle leggi interne per contrasto con la CEDU «comunitarizzata». – 5. La “replica” della Corte costituzionale: la sentenza n. 80 del 2011. – 6. Una lettura della sentenza Kamberaj alla luce del quesito e dei precedenti. – 7. Una conclusione inevitabilmente “aperta”: le questioni ancora irrisolte.
1. Introduzione al problema ed esposizione del caso di specie.
Al problema delle antinomie tra la Convenzione europea per i diritti dell’uomo e le leggi interne sono state date soluzioni differenti: la Corte costituzionale, a partire dal 2007, ha ribadito più volte che tale contrasto dà luogo a un vizio di costituzionalità, e di conseguenza è necessario sollevare la relativa questione; un orientamento diffuso tra i giudici di merito, minoritario ma resistente, sostiene invece che occorra disapplicare direttamente la legge.
La seconda tesi, a differenza della prima, assimila la CEDU al diritto dell’Unione europea e fonda su questa premessa la possibilità di avvalersi del rimedio, elaborato dal giudice costituzionale nella sentenza n. 170 del 1984, utilizzato per risolvere le antinomie tra leggi interne e norme comunitarie dotate di effetto diretto.