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L’ITALICUM FRA “LITURGIA” ELETTORALE E PROVE DI BIPARTITISMO

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Il lavoro analizza la recente legge n. 52/2015, relativa al sistema di elezione della Camera dei deputati, confrontandola innanzitutto con le indicazioni provenienti dalla sentenza n. 1 del 2014 con la quale la Corte costituzionale ha annullato la l. n. 270/2005 nella parte relativa alle liste bloccate ed al premio di maggioranza. In particolare, ci si sofferma: a) sulla ragionevolezza della nuova soglia di sbarramento anche rispetto alla funzione di controllo dell’opposizione; b) sul grado di distorsione che potrebbe produrre il premio di maggioranza oramai assegnato alla singola lista e non più alla coalizione; c) sull’introduzione di liste “a doppia velocità”, caratterizzate allo stesso tempo dalla presenza di candidati che concorrono attraverso il sistema delle preferenze ed un solo candidato “bloccato” (c.d. capolista); d) sulla facoltà per il capolista di candidarsi in più collegi e sugli effetti di una tale eventualità in ordine al peso delle preferenze espresse nei collegi.

 

The paper analyses the recent electoral law for the Chamber of Deputies (Statute No. 52/2015), by a comparison with the Constitutional Court decision (no. 1/2014) that declared unconstitutional the previous electoral system (Statute no. 270/2005) with regard to the provisions of closed-lists and a “majority” premium. In particular, the main focuses are: a) the reasonableness of the new minimum threshold, considering also the control function of the opposition; b) the degree of distortion likely produced by assigning the “majority premium” to a single list instead of a coalition; c) the introduction of “two-speed” lists, composed by several candidates running through a preference voting system and only one “blocked” candidate (the so-called list-leader); d) the list-leaders’ faculty to run in different constituencies and its effects on the “weight” of the preferences expressed in the colleges.

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