Il (primo) settennato del Presidente Giorgio Napolitano si chiude come si era aperto: con la concessione di un provvedimento di clemenza. La novità della grazia al colonnello statunitense (condannato per l’operazione di extraordinary rendition di cui fu vittima l’imam Abu Omar) sta nel fatto di collocarsi fuori dal perimetro tracciato dalla sent. n. 200/2006 della Corte costituzionale e dalla regolarità con la quale il Quirinale ne aveva finora rispettato i confini. L’Autore dimostra la tesi analizzando le motivazioni della grazia concessa, la prassi della Presidenza Napolitano, la partecipazione all’atto di un Guardasigilli dimissionario, l’insidiosità del precedente così creato.
The (first) seven year mandate of President Giorgio Napolitano finished in the same way that it commenced: with the adoption of a decision granting clemency. The peculiar clemency granted to the U.S. Air Force colonel - convicted for Abu Omar’s extraordinary rendition- transcends the boundaries set by the ruling of the Constitutional Court in its decision n. 200/2006 and runs counter to the consistency with which the President has interpreted that judgment. The author develops his thesis by assessing the arguments underpinning the clemency grant verdict, the usual posture of President Napolitano, the role played by the departing Minister of Justice in the decision-making process and the potential threat caused by this precedent.