Anche dopo le recenti riforme Franceschini - che per il vero hanno cercato di incidere sull’equilibrio dei
rapporti fra ‘amministrazioni di tutela’ ed ‘amministrazioni di valorizzazione’ - le cronache del dibattito
sull’apertura gratuita dei musei mettono a nudo come sia importante continuare a riflettere su come vada
intesa concretamente la valorizzazione dei beni culturali.
Il che, naturalmente, impone, una preliminare analisi del riparto verticale di competenze tra Stato, Regioni ed
Autonomie locali, per poi giungere, dall’altro lato, all’esame del profilo orizzontale dei rapporti tra
l’amministrazione culturale e il cittadino.
Su queste premesse, e poste le peculiarità proprie della disciplina dei beni culturali, non si può che salutare
con favore i recenti interventi legislativi finalizzati a garantire il diritto costituzionalmente tutelato di accesso
al patrimonio culturale, quale diritto soggettivo a prestazione da concepire nel duplice obiettivo di assicurare
la maggiore fruibilità possibile del patrimonio culturale (così realizzando un aspetto cruciale per la materia
della valorizzazione) e, al contempo, accrescere le potenziali possibilità di sfruttamento economico/
patrimoniale derivanti dal nuovo diritto di accesso ai beni culturali.
Even after the recent reforms by Culture Minister Franceschini - which have indeed tried to make an impact
on the balance of interrelationships between “protection administrations” and “enhancement
administrations” - reports on the debate about free admission to museums reveal the importance of keeping
the attention on ways to concretely enhance cultural heritage.
This gives rise to the need for a preliminary analysis of the vertical distribution of competencies among
State, Regions and local authorities, before taking into account the horizontal relationship between cultural
administrations and the citizens.
Based on these premises, and given the peculiarities of cultural heritage subject matter, the recent legislative
actions aimed at safeguarding the Constitutional right of access to cultural heritage were welcomed with
favor, since it is a subjective right to a service which has to be considered with the dual objective to ensure
the maximum accessibility to cultural heritage (and thus giving tangible shape to an important aspect in
terms of promotion), and at the same time to increase the possibilities of economic/capital development
deriving from the new right of access to cultural property.