rivista AIC pittogrammarivista AIC logo

PROSPETTIVA PRESCRITTIVA E PROSPETTIVA DESCRITTIVA NELLO STUDIO DEI RAPPORTI TRA CORTE COSTITUZIONALE E CORTE EDU (OSCILLAZIONI E APORIE DI UNA COSTRUZIONE GIURISPRUDENZIALE E MODI DEL SUO POSSIBILE RIFACIMENTO, AL SERVIZIO DEI DIRITTI FONDAMENTALI)

Visualizza

SOMMARIO: 1. Notazioni di ordine metodico ed introduttivo. – ATTO PRIMO: PROFILI METODICI E TEORICO-RICOSTRUTTIVI. – 2. Il modello della Consulta, le sue aporie di costruzione, il suo possibile, auspicabile rifacimento all’insegna del principio del paritario confronto tra Carte (e Corti) e del mutuo soccorso che esse sono vicendevolmente chiamate a darsi al fine della rigenerazione della loro identità costituzionale. – 3. Segue: dal piano dell’inquadramento teorico a quello delle tecniche processuali ad esso congruenti (ancora a riguardo del carattere eccessivamente rigido di talune soluzioni patrocinate dalla giurisprudenza, segnatamente con riferimento al divieto fatto ai giudici comuni di applicazione diretta della Convenzione, un divieto tanto più discutibile a stare all’ordine di idee per il quale tutte le fonti in campo offrono una sia pur “graduata” tutela ai diritti, senza per ciò stesso stare in reciproco conflitto, e si tratta pertanto unicamente di scegliere quale di esse risulti maggiormente adeguata ai singoli casi). – ATTO SECONDO: PROFILI DI ORDINE “SPERIMENTALE”. – 4. Schegge di giurisprudenza: un andamento “schizofrenico” della tutela dei diritti? La cautela della giurisprudenza europea a confronto della giurisprudenza nazionale, in fatto di riconoscimento dei diritti “etico-sociali” (con specifico riguardo al matrimonio tra persone dello stesso sesso ed alla fecondazione medicalmente assistita). – 5. Segue: … e la sua “aggressività” in tema di diritti economico-sociali, che ha quindi sollecitato la reazione della giurisprudenza costituzionale, per effetto della quale sono stati resi assai fluidi i rapporti tra le Corti e incerto l’esito della partita da esse ogni giorno giocata (l’esempio della vicenda delle leggi d’interpretazione autentica). – 6. Lo stop and go della giurisprudenza costituzionale in tema di salvaguardia dei diritti sociali (salute e matrimonio degli stranieri irregolari, ovverosia la singolare ed inaccettabile concezione della dignità quale valore “a scomparsa”). – ATTO TERZO: VERSO UN INCERTO FUTURO. – 7. I possibili sviluppi nei rapporti tra le Corti, in uno scenario segnato dalla sana competizione culturale delle giurisprudenze e dal carattere “condizionato” di ogni fonte (o, meglio, norma) relativa ai diritti, interna o esterna che sia, idonea a farsi valere unicamente nella misura in cui riesca ad offrire ai diritti stessi l’ottimale servizio in ragione del contesto e delle esigenze complessive del caso.

 

 

 


1. Notazioni di ordine metodico ed introduttivo

Articolerò questa mia riflessione in tre parti, la prima di carattere metodico e teorico-ricostruttivo; la seconda – diciamo così – “sperimentale”, dedicata alla osservazione dell’esperienza, in alcune delle sue più salienti espressioni, allo scopo di verificare quali indicazioni se ne traggano a conferma ovvero a smentita del quadro dapprima delineato; infine, nell’ultima ragionerò circa i possibili, prossimi sviluppi delle relazioni tra le Corti.
La domanda iniziale che mi pongo è se possa darsi un “modello” delle relazioni stesse, sia pur approssimativamente risultante da canoni che specificamente le riguardino, canoni che quindi rimandino per la loro messa a punto ad un’esperienza che, pur disponendo di margini di manovra assai ampî, sia appunto ad essi obbligata a conformarsi. Si dà poi qui per scontato che possa aversi una pluralità di modelli, a seconda dei punti di vista dai quali si fa luogo alla osservazione dei rapporti suddetti. Per l’idea che sono venuto facendomi a seguito di un sistematico monitoraggio della giurisprudenza sia nazionale che europea, avuto riguardo agli orientamenti della Corte di Lussemburgo e di quella di Strasburgo da un canto, della Corte costituzionale dall’altro, mi pare che si possa dire che i punti di vista adottati da tutte le Corti non sono coincidenti ma largamente convergenti, con angoli di convergenza di gradazione ora maggiore ed ora minore a seconda dei casi . Lo sforzo in tal senso prodotto, ad ogni buon conto, c’è, pur laddove sembri essere non particolarmente apprezzabile; allo stesso tempo, va riconosciuto che non infrequenti sono pur sempre i casi in cui – come si è talora detto –, piuttosto che di un vero e proprio “dialogo”, si è assistito a due o più “monologhi” .
 

NUMERO E ARGOMENTI:  

Cerca nel sito

I siti AIC

Ultimo fascicolo

Rivista AIC Fascicolo 03 2023

Newsletter della Rivista AIC

Per ricevere periodicamente aggiornamenti sulle nostre novità.
Iscrivendomi acconsento al trattamento dei dati secondo la normativa sulla privacy.

Altri contributi

banner giappichelli
banner
banner
banner
banner

L'Associazione Italiana dei Costituzionalisti è iscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione a far data dal 09.10.2013 con n. 23897.
Codice ISSN 2039-8298 (Online). La Rivista dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti è inoltre registrata presso il Tribunale di Roma - n.339 del 05.08.2010.
Rivista trimestrale inclusa nella classe A delle Riviste scientifiche dell'Area 12 - Scienze giuridiche
Direttore Responsabile della Rivista AIC: Prof. Sandro Staiano
Direttori della Rivista AIC: Elisabetta Catelani - Claudio Panzera - Fabrizio Politi - Antonella Sciortino


ilmiositojoomla.it