Sommario : I. Premessa. – II. Riserva di legge in materia penale e discrezionalità giudiziale. - III.1. Aspetti della tutela costituzionale dell’art. 15 Cost. connessi con la disciplina delle intercettazioni di comunicazioni: segretezza del messaggio e “meccanismo” della doppia riserva. - III.2. Segue: rapporto tra diritto a comunicare riservatamente e mezzo prescelto per la comunicazione. – IV. Le intercettazioni di comunicazioni tra esigenze di garanzia della libertà di comunicare riservatamente ed esigenze di difesa della collettività. – V.1. L’interpretazione-applicazione giudiziaria in materia di intercettazioni: la sentenza della Corte costituzionale n. 34 del 1973. - V.2. Segue: i dati esteriori delle comunicazioni riservate. - V.3. Segue: le intercettazioni “illegali”. - V.4. Segue: le intercettazioni riguardanti i parlamentari. - V.5. Segue: compatibilità tra intercettazioni e registrazioni effettuate dal c.d. “agente attrezzato per il suono”. - VI . Riserva di legge “convenzionale” e giurisprudenza della Corte di Strasburgo in materia di intercettazioni. - VII. Il progetto di riforma della disciplina delle intercettazioni. - VIII. Conclusioni.
- I. Premessa
La «dimensione poliedrica» dell’attuale sistema delle comunicazioni, producendo una marcata interferenza tra le varie situazioni costituzionali, implica – come sostenuto da Aldo Loiodice - una costante e non agevole opera di bilanciamento tra le stesse . La polifunzionalità degli attuali mezzi di comunicazione e l’utilizzo di tecniche di captazione sempre più avanzate determinano, al contempo, nuove opportunità di confronto interpersonale, ma anche più penetranti forme di restrizione della libertà e segretezza delle comunicazioni ponendo, sul piano dei limiti delle garanzie costituzionali, innumerevoli problematiche specie in ordine ai rapporti tra art.15 della Costituzione e potestà punitiva statale .