(NOTA A CGCE 19 GENNAIO 2010, SEDA KUCUKDEVECI C. SWEDEX, C- 555/07)
I. Introduzione. E’ nell’ambito della “faticosa marcia” che i diritti fondamentali si trovano a compiere al fine di affermarsi nell’ordinamento dell’Unione europea, che si colloca la sentenza in commento. Ciò non di meno, la pronuncia de qua, lungi dall’imbrigliare l’interprete in un’indagine circoscritta ai soli diritti di libertà, riveste interesse per la sua attitudine ad offrire argomenti di analisi molteplici, a tratti persino apparentemente distanti dalla vicenda che ha originato il giudizio.
Quanto statuito dalla Corte di Giustizia, infatti, costituisce l’occasio per approfondire, innanzitutto, l’attuale assetto delle fonti del diritto comunitario, poiché sembra emergere, per la prima volta, la consapevolezza della acquisita natura giuridica vincolante della Carta di Nizza a seguito del Trattato di Lisbona, ed, inoltre, la stessa sentenza presta il fianco ad un’indagine tesa a ricostruire, da un lato, la portata del principio (generale) di non discriminazione in base all’età e, dall’altro lato, il ruolo e i poteri del giudice nazionale quando in causa sia una norma interna contrastante con il diritto comunitario.