Il 18 giugno 2010 la Presidenza del Consiglio dei Ministri rendeva nota l’intenzione di voler provvedere alla nomina a Ministro senza portafoglio dell’onorevole dottor Aldo Brancher, già Sottosegretario alla semplificazione normativa, nonché di conferirgli “la delega per tutti gli adempimenti relativi alla pratica e concreta attuazione del Federalismo amministrativo e fiscale” . Lo stesso giorno facevano quindi seguito il decreto del Presidente della Repubblica e quello di delega delle funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri .
Con la nomina dell’on. Aldo Brancher veniva istituito il 24° Ministro del IV Governo Berlusconi.
La regolamentazione della materia del federalismo fiscale risultava così affidata al coordinamento delle competenze di tale nuovo Ministro con quelle, in particolare, dell’on. Calderoli, Ministro senza portafoglio per la semplificazione normativa, dell’on. Umberto Bossi, Ministro senza portafoglio per le riforme per il federalismo e, infine, dell’on. Raffaele Fitto, Ministro senza portafoglio per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale .
Tale circostanza veniva fatta oggetto di dure critiche: in particolare, la creazione di un nuovo Ministero, in un ambito materiale per altro già occupato da altri esponenti dell’Esecutivo, risultava contraddittoria con gli intendimenti espressi dal Governo caratterizzati da significativi tagli alla spesa pubblica . Inoltre, mentre si creava un nuovo Ministero, continuava l’interim al Presidente del Consiglio di quello dello sviluppo economico detenuto sin dal 5 maggio 2010, data delle dimissioni dell’on. Claudio Scajola . Ciò a dispetto delle promesse dello stesso Premier e delle ripetute sollecitazioni del Presidente della Repubblica di mettere fine a tale situazione il prima possibile .
Nonostante le rassicurazioni del Ministro Tremonti, circa i costi ridotti che sarebbero stati sostenuti per la nomina del nuovo Ministro , numerosi rimanevano i dubbi espressi dalle opposizioni in merito alle reali ragioni di tale scelta governativa.