Sommario: 1. Premessa – 2. L’approvazione del nuovo testo statutario – 3. La richiesta di referendum ai sensi dell’art. 123 Cost. – 4. L’impugnazione governativa e la decisione della Corte costituzionale – 5. La “revoca” della seconda deliberazione consiliare sul nuovo statuto e... la sua reviviscenza – 6. L’incerto futuro dell’iter di approvazione del nuovo statuto molisano.
1. Premessa
L’iter di approvazione del nuovo statuto della Regione Molise è iniziato subito dopo la riforma del Titolo V della Parte II della Costituzione, con l’istituzione di una commissione speciale denominata “Commissione per la Autoriforma del Molise” , e ha vissuto numerose vicissitudini . Tale articolato iter sembrava ormai destinato a concludersi con l’approvazione del nuovo statuto, considerato che il testo statutario è stato deliberato dal Consiglio regionale e pubblicato sul BUR molisano e che la Corte costituzionale ha respinto le censure sollevate dal Governo con la sent. 63/2012. Ciononostante, la tormentata vicenda statutaria molisana ha avuto una nuova battuta d’arresto, della quale occorre dare conto.
2. L’approvazione del nuovo testo statutario
Il testo del nuovo statuto regionale molisano è stato approvato dal Consiglio regionale in prima deliberazione il 19 luglio 2010 e in seconda deliberazione il 22 febbraio 2011 . Si tratta di un testo che ha ottenuto un consenso piuttosto ampio perché, dei 30 consiglieri che compongono l’Assemblea legislativa molisana, in prima lettura, 22 consiglieri hanno votato a favore, 4 si sono astenuti e altri 4 erano assenti; in seconda deliberazione, invece, il testo ha ottenuto 21 voti favorevoli, 2 voti contrari, mentre 2 consiglieri si sono astenuti e 5 erano assenti.
Il testo approvato appare tutt’altro che innovativo, anche se confrontato con alcuni dei nuovi statuti ordinari. Tuttavia, subito dopo la sua approvazione, i media e alcuni esponenti politici locali hanno evidenziato un profilo critico , peraltro particolarmente sentito dall’opinione pubblica in un momento di grave crisi economica: ove entrasse in vigore, il nuovo statuto comporterebbe un significativo aumento dei costi della politica. I motivi sarebbero ravvisabili nell’aumento del numero di consiglieri regionali (da 30 a 32) ,