Le Sezioni Unite si allineano all’orientamento della Consulta in tema di recidiva reiterata
Nota a Cass. pen., S.U., 5.10.2010, n. 35738
SOMMARIO: 1. Il contrasto giurisprudenziale sull’interpretazione degli artt. 444 c.p.p. e 99, 4° co., c.p.; 2. L’istituto della recidiva reiterata alla luce delle modifiche ad opera della cd. ex Cirielli: un ritorno ai cd. delitti “d’autore”?; 3. La natura “facoltativa” dell’aggravante alla luce della giurisprudenza costituzionale; 4. La convergenza delle due “Corti” in tema di recidiva reiterata.
1. Con la sentenza 5.10.2010, n. 35738, la Corte di cassazione ha chiarito che “la recidiva reiterata opera quale circostanza aggravante facoltativa, nel senso che è consentito al giudice escluderla ove non la ritenga in concreto espressione di maggior colpevolezza o pericolosità sociale del reo. Dall'esclusione deriva la sua ininfluenza non solo sulla determinazione della pena ma anche sugli ulteriori effetti commisurativi della sanzione costituiti dal divieto del giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti, dal limite minimo di aumento della pena per il cumulo formale, dall'inibizione all'accesso al "patteggiamento allargato" ed alla relativa riduzione premiale”.