L’articolo prende spunto dalla lettera della Banca centrale europea al governo italiano del 5 agosto 2011 per svolgere alcune considerazioni sul modo in cui la crisi economico-finanziaria ha inciso sulla produzione normativa, sui rapporti tra gli organi costituzionali e, in definitiva, sugli equilibri costituzionali. L’analisi dei provvedimenti adottati in conseguenza di quella lettera costituisce il pretesto per evidenziare la fuga dalla responsabilità politica, da tempo manifestatasi nel nostro ordinamento e accentuatasi con l’attuale crisi economica, nonché la conseguente spinta verso le grandi riforme costituzionali, assunte come strumento per riallineare la Costituzione del 1948 ad assestamenti politico-istituzionali contingenti.
The article examines the letter of the European Central Bank to the Italian government (August 5, 2011) to carry out some thoughts on how the financial and economic crisis has affected the legislative process, the relationship between constitutional organs and, ultimately, the constitutional balances. The analysis of the measures taken after that letter is assumed as a pretext to highlight the escape from political accountability, which raised long since in the Italian system and got worse with the current economic crisis, as well as the resulting pressure for large constitutional reforms, taken as a tool to conform the Constitution of 1948 to contingent political-institutional adjustments.