1. Esistono riferimenti diretti o indiretti su questo tema nella Costituzione italiana?
Nella Costituzione italiana i partiti politici vengono espressamente previsti e richiamati in due disposizioni: nell’art. 49, che costituisce la norma di carattere generale, la quale definisce finalità e metodo dei partiti (“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”); e nell’art. 98, che pone una riserva di legge per l’eventuale limitazione al diritto di iscrizione ai partiti (”Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero”). A queste due disposizioni deve essere poi collegata la XII disposizione transitoria e finale, in forza della quale “è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.