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IL REGIME COSTITUZIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI TRA PROCESSI DI TRASFORMAZIONE E PROSPETTIVE DI RIFORMA

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Lo studio si propone di delineare un quadro del regime costituzionale degli enti locali nei processi di trasformazione che lo hanno caratterizzato nel corso degli anni fino alle attuali prospettive di riforma. Ad una breve premessa storica sulla disciplina normativa di Comuni e Province in epoca prerepubblicana segue pertanto un esame del sistema delle autonomie comunali e provinciali nel testo costituzionale del 1948, nei suoi aspetti innovativi come nei suoi limiti, e quindi alla luce delle trasformazioni avviate negli anni novanta a livello di legislazione ordinaria e di seguito realizzate con la riforma del 2001 del Titolo V della Costituzione. L’attenzione è rivolta, con argomentazioni anche critiche, a profili salienti ma spesso anche problematici del nuovo regime costituzionale degli enti locali: in tema di autonomia normativa come di autonomia amministrativa, di raccordi tra funzioni amministrative e funzioni regolamentari, di sussidiarietà quale principio dinamico nel contesto di un assetto mobile di competenze; in tema di autonomia finanziaria anche alla luce della recente costituzionalizzazione del principio del pareggio di bilancio; nel regime dei controlli con abolizione dei controlli sugli atti e costituzionalizzazione invece di un potere di controllo sostitutivo del Governo nei confronti degli organi degli enti locali. Tutto ciò tenendo in debito conto la giurisprudenza della Corte costituzionale che ha finito per “riscrivere” per diversi aspetti il regime costituzionale degli enti locali. Una particolare attenzione viene infine prestata ai più recenti processi di riforma del sistema delle autonomie locali. Da una parte, de iure condito, alla c.d. “riforma Delrio”, dell’aprile 2014, anticipatrice per diversi aspetti, a livello di legislazione ordinaria, di una più incisiva riforma costituzionale delle autonomie locali, ed i cui punti salienti sono costituiti dalla effettiva istituzione e disciplina delle Città metropolitane e da un ridimensionamento del ruolo delle Province, delle quali si evidenzia la “transitorietà”, si riducono sensibilmente le attribuzioni e si ridefiniscono le modalità di investitura dei relativi organi di governo introducendo per l’elezione sia del Presidente della Provincia sia del Consiglio provinciale un sistema di rappresentatività di secondo grado; nonché una riforma, sempre la “Delrio”, che ha da ultimo superato il vaglio di costituzionalità avendo la Corte respinto le questioni di legittimità sollevate da alcune Regioni. Da un’altra parte, l’attenzione viene rivolta alla ridefinizione del sistema delle autonomie locali nel progetto di revisione della II Parte della Costituzione di iniziativa del “Governo Renzi” e attualmente al vaglio del Parlamento: una ridefinizione che comporta, nella specie, la soppressione dell’ente Provincia, nonché l’estensione delle competenze legislative statali e regionali in ambiti concernenti gli altri enti locali, ma anche, nel quadro del superamento del bicameralismo paritario, l’elezione di una quota dei 100 componenti il futuro Senato, da parte dei consigli regionali e delle Province autonome di Trento e Bolzano, nella misura di uno per ciascuno dei sindaci dei comuni dei rispettivi territori.

 

This paper makes a representation of the constitutional status of the local authorities in the processes of transformation, according to the current perspectives of their reform. After a brief historical introduction on legal regulations of municipalities and provinces  before the Republic, attention is paid to the system of municipal and provincial autonomies in the Constitution of 1948 , with regard to its innovative aspects, its limits, in the light of changes started in the nineties in ordinary legislation, and, finally, in the 2001 reform of Title V of the Constitution. The exam is turned, with arguments also critical, to the main aspects of the new constitutional role of local authorities: in terms of regulatory and administrative autonomy, in terms of connections between administrative and regulatory functions, such as in terms of the implementation of the dynamic principle of subsidiarity within the framework of their competences; in terms of financial autonomy after the recent constitutionalization of the principle of a balanced budget; in the control system, with the abolition of controls on the acts and the creation of a substitutive control of the Government on the bodies of local authorities. All this taking into account the jurisprudence of the Constitutional Court that has come to “rewrite” in many respects the constitutional role of the local authorities. Particular attention is finally paid to the most recent reforms of the system of local governments. On the one side, de jure condito, the so-called " reform Delrio ", in april 2014, the forerunner in the ordinary legislation of many aspects of a stronger constitutional reform of the local autonomy, and whose main points are constituted by the institution and the effective discipline of the Metropolitan Cities and the reduction of the role of the Provinces. This reform  reduces significantly  the powers and redefines the way of the appointment of their governing bodies, introducing for the election of the President of the Province and of the Provincial Council a system of representation of second degree.  The “Delrio reform has recently passed the scrutiny of constitutionality when the Constitutional Court rejected the questions of legitimacy appealed by some Regions. On the other side, de jure condendo, the attention is turned to the redefinition of the system of local governments in the current reform of Part II of the Constitution at the exam of the Parliament. This reform  involves also the elimination of the Province and the extension of the legislative powers of the State and of the Regions in matters affecting other local authorities, but also, in the perspective of the overcoming of equal bicameralism, the election of  hundred members of the future Senate by the regional Councils (and by the Councils of the autonomous Provinces of Trento and Bolzano) plus one for each of the mayors of the municipalities of their respective territories. 

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