1. Premessa
Il 19 settembre 2011 ha avuto inizio l’iter parlamentare del d.d.l. recante delega al Governo per l’istituzione e la disciplina della Conferenza permanente per i livelli di governo (A.C. n. 4567).
Al momento si sta completando il procedimento istruttorio in sede referente presso la I^ Commissione Affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e interni della Camera dei deputati ed è prevista l’acquisizione dei pareri delle competenti commissioni Bilancio e Politiche dell’Unione europea, nonché della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
L’A.C. n. 4567 sostituisce il d.d.l. di delega per l’istituzione e la disciplina della Conferenza della Repubblica, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 febbraio scorso, conservandone i contenuti sostanziali. La modifica in definitiva riguarda soltanto la denominazione dell’organo che convoglia al suo interno la rappresentanza degli interessi dei livelli di governo costitutivi della Repubblica.
Il d.d.l. aveva già ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata, nella seduta del 25 maggio 2011, a seguito del recepimento da parte del Governo di alcune proposte di modifica da parte della Conferenza stessa che ha fatto proprie anche le osservazioni della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In seguito il parere favorevole è stato trasposto all’A.C. n. 4567.
L’intento del Governo è quello di razionalizzare l’assetto degli organismi di raccordo tra centro e periferia, convogliando l’attività di collaborazione interistituzionale all’interno di un unico organo, tipizzandone gli atti, delineandone la struttura e le modalità organizzative, con particolare riferimento alla validità delle deliberazioni e alla determinazione dei termini di durata dei procedimenti per l’acquisizione delle intese. Dal proprio canto, invece, le proposte di emendamento sollecitate dalla Conferenza unificata sono rivolte a puntualizzare alcuni aspetti, procedimentali e organizzativi, nello spirito della maggior valorizzazione delle istanze autonomistiche.
La disamina del contenuto del d.d.l. dovrà condurre ad una riflessione sull’efficacia della riforma del c.d. sistema delle Conferenze e sulla compatibilità del meccanismo collaborativo prefigurato, rispetto all’evoluzione della forma di Stato regionale nel nostro ordinamento.
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