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Crisi della rappresentanza e democrazia: l’antiparlamentarismo e i corsi e ricorsi dei populismi

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Prendendo spunto dal recente referendum costituzionale italiano che ha ridotto di un terzo il numero di parlamentari, il saggio espone alcune riflessioni sul rapporto fra crisi del costituzionalismo democratico e l’affermazione del populismo, evidenziandone preoccupanti correlazioni con la nascita di regimi autoritari e dittatoriali. L’esame delle ulteriori proposte di revisione costituzionale attualmente in discussione alle Camere conferma la tendenza a rafforzare la governabilità a discapito del principio rappresentativo anche mediante l'introduzione di alcuni istituti di democrazia partecipativa. Analizzando questo orientamento nell’ambito della più generale crisi della rappresentanza e delle sue cause profonde, il saggio ribadisce la necessità della democrazia rappresentativa quale unica via a tutela di una reale democrazia, in grado di gestire la complessità delle istanze del mondo contemporaneo. È dunque opportuno evitare la falsa democraticità degli strumenti di democrazia partecipativa, più facilmente manipolabili dalle nuove élites esterne ai partiti politici, canali istituzionali della partecipazione popolare alla determinazione della politica nazionale. In quest’ottica, anche l’idea della Rete come agorà telematica e luogo dove si affermerebbe l’e-democracy rivela la sua fallacia, non essendo in grado di garantire la democraticità delle scelte e la consapevole formazione della decisione politica.

 

 

Starting from the recent Italian constitutional referendum that reduced the number of representatives by a third, the essay focuses on the relationship between the crisis of democratic constitutionalism and the affirmation of populism, highlighting worrying correlations with the consolidation of authoritarian and dictatorial regimes. The analysis of further proposals for constitutional revision currently under discussion in the Parliament confirms the trend to strengthen governability against the representative principle, also through the introduction of some institutes of participative democracy. Analyzing this tendency in the context of the more general crisis of representation and its root causes, the essay reiterates the need for representative democracy as the only way to protect a real democracy, able to manage the complexity of the demands of the contemporary world. It is therefore appropriate to avoid the false democracy of the instruments of participative democracy, more easily manipulable by the new elites beyond the political parties, institutional channels of popular participation in the determination of national politics. In this perspective, even the idea of the Net as a telematic agora and the place where e-democracy would assert itself reveals its fallacy, being not able to guarantee the democratic nature of choices and the conscious forming of political decisions.

 

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