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TRATTATO DI LISBONA E DEMOCRAZIA NELL’UE

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l Trattato di Lisbona ha introdotto una serie di disposizioni volte a rafforzare la legittimazione democratica dell’Unione europea. Le elezioni del Parlamento europeo svolte lo scorso 25 maggio hanno però evidenziato complessivamente un’avanzata delle forze euro-scettiche e la maggiore percentuale di astensioni mai registrata. Inoltre i risultati elettorali non hanno determinato la formazione di una chiara maggioranza in Parlamento, con la conseguenza che la designazione del presidente della Commissione è stata ancora una volta rimessa a una trattativa tra i capi di governo. Il problema di democrazia all’interno dell’Unione europea, emerso con forza durante la recente crisi dell’euro, non può dirsi quindi ancora risolto. 
Secondo l’impostazione più volte ribadita dal Tribunale costituzionale federale tedesco, l’insufficiente legittimazione democratica dell’Unione europea implica un limite invalicabile all’ulteriore cessione di sovranità da parte dei Stati membri. In questa prospettiva, l’ulteriore sviluppo del processo di integrazione europea non sarebbe né fattibile né auspicabile. 
L’articolo muove da questo scenario e si articola in tre parti. La prima richiama il modello di democrazia disegnato dal trattato di Lisbona. La seconda spiega perché la crisi dell’euro ha messo in discussione la tenuta di tale modello. La terza inquadra il diverso modello di democrazia cui si ispira il Tribunale costituzionale federale tedesco, e i problemi che lo stesso pone per il futuro sviluppo dell’integrazione europea. 


The Lisbon Treaty has introduced in the Treaties a set of provisions aimed at strengthening the democratic legitimacy of the Union. The European Parliament elections held last May 25, however, had delivered a large volume of Eurosceptic MEPs and showed the lowest-ever voter turnout. In addition, the election results did not lead to the formation of a clear majority in Parliament and, therefore, a long negation between the heads of government in the European Council was necessary for choosing the Commission President. The issue of democracy deficit in the European Union, which emerged strongly during the recent euro-crisis, remains therefore open. 
According to the approach repeatedly reaffirmed by the German Federal Constitutional Court, the insufficient democratic legitimacy of the European Union constitutes an insurmountable barrier to the further transfer of sovereignty from the Member States. In this perspective, the further development of the European integration process would be neither feasible nor desirable. 
The article moves from this scenario and consists of three parts. The first part refers to the model of democracy drawn by the Treaty of Lisbon. The second part explains why the euro crisis has put into question the stability of this model. The third part analyzes the different model of democracy set forth by the German Federal Constitutional Court, and the problems it poses for the future development of European integration.

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