Sommario: 1. Premessa. – 2. La responsabilità disciplinare – 2.1. L’obbligatorietà dell’azione disciplinare - 2.2. La predeterminazione degli illeciti disciplinari. In particolare, la fattispecie del ritardo nel compimento degli atti giudiziari - 2.3. L’assenza di clausole di chiusura: quanti comportamenti sfuggono alla sanzione disciplinare? Le conseguenze sull’applicazione dell’istituto del trasferimento d’ufficio ex art. 2 r.d.lgs. n. 511/1946 - 2.4. Il trasferimento in via cautelare del magistrato sottoposto a responsabilità disciplinare - 3. La responsabilità civile - 3.1. Gli sviluppi recenti: la giurisprudenza della Corte di Giustizia e, in particolare, la sentenza Traghetti del Mediterraneo – 3.2. Le prospettive future: quale intervento normativo?
1. Premessa
L’obiettivo di questo intervento è quello di fare un bilancio dell’impatto della riforma dell’ordinamento giudiziario sul tema della responsabilità dei magistrati.
Ciò impone di svolgere principalmente delle riflessioni sulla responsabilità disciplinare, poiché con la l. n. 150/2005 e il relativo d.lgs. n. 109/2006, corretto poi dalla l. n. 269/2006, si è inciso complessivamente sulla definizione della natura della responsabilità disciplinare ; sui presupposti di essa; nonché su rilevanti aspetti procedimentali.
Pare tuttavia opportuno soffermarsi anche sulla responsabilità civile dei magistrati. Pur trattandosi di un profilo sui cui la riforma dell’ordinamento giudiziario non ha inciso direttamente, si tratta di un tema di grande attualità, che tocca la concezione della funzione giudiziaria, nonché la posizione costituzionale dei magistrati e i suoi rapporti sia con gli utenti dell’apparato giudiziario, sia con gli altri poteri dello Stato.