1. Premessa
Il presente lavoro si propone – assumendo a riferimento teorico il neoistituzionalismo giuridico di MacCormick e Weinberger – di trattare la nascita della Costituzione italiana del 1947 come un caso storicamente concreto di “istituzione di un’istituzione”.
Alla base c’è l’idea di riflettere sull’attualità di un modo di considerare l’ordinamento giuridico che, almeno nel campo del diritto costituzionale italiano, tende a essere visto più come un fenomeno legato alla storia del pensiero giuridico (Duguit, Hauriou, Romano) che alla sua contemporaneità (nonostante il recupero di almeno alcuni dei temi tipici del (neo)istituzionalismo da parte di studiosi contemporanei come Azzariti, Dogliani, Modugno, Zagrebelsky).
Lo spazio a disposizione non consentirà di approfondire adeguatamente l’insieme dei profili teorici chiamati in causa, a partire dalla questione (propria dell’insieme delle scienze sociali) di che cosa siano le istituzioni, fino alla domanda (più specificamente giuridica) se la costituzione possa essere considerata un’istituzione . Si può, però, affrontare il problema di spigolo, osservando che tutte le riflessioni sulle istituzioni sviluppate nelle diverse scienze sociali conducono, in ultima istanza, a interrogarsi sul tema dei fenomeni sociali, riflessi o irriflessi, aventi carattere normativo: un tema ben noto alla stessa scienza giuridica, che lo studia attraverso la categoria del diritto non scritto e dei vari elementi in cui questo può essere articolato (situazioni condizionanti, precedenti, convenzioni, consuetudini) .