Dalla fase d’avvio del processo di integrazione europea sino a quella attuale contrassegnata dalla crisi economico-finanziaria, si è assistito ad un deperimento della democrazia e, di conseguenza, ad una riduzione dell’autonomia degli enti territoriali. Per recuperare una dimensione politica e soprattutto sociale delle autonomie, occorre pertanto tornare a riflettere sul nesso che lega le norme del Titolo V ai Principi fondamentali della Costituzione. Dopo una descrizione delle caratteristiche del modello costituzionale e in specie del ruolo che gli enti autonomi sono chiamati a svolgere nell’ambito della forma di stato democratico-sociale, lo scritto analizza i passaggi più significativi del processo di compressione delle autonomie socio-politiche avviato nella seconda metà degli anni settanta del Novecento, sotto la spinta delle politiche neo-liberiste prescritte dalle istituzioni sovranazionali ed internazionali. Per restituire alle Regioni e agli enti locali il ruolo di strumenti propulsivi della democrazia e della socialità, occorrerebbe riportare al centro dell’attenzione il tema del “governo democratico dell’economia” fondato sulla partecipazione effettiva dei cittadini-lavoratori al processo di elaborazione degli indirizzi politici, economici e sociali non solo di livello nazionale, ma anche sovranazionale e internazionale.
From the initial phase of the European integration process until the current one, marked by the economic and financial crisis, there has been some deterioration of democracy and, as a consequence, a reduction in the autonomy of local authorities. Therefore, in order to regain a political and, most importantly, a social dimension of the autonomies, it is necessary to consider the link between the rules listed in Titolo V and the Fundamental Principles of the Constitution. Following a description of the constitutional model’s characteristics, and in particular of the role that autonomous institutions are called upon to play in a democratic-social state, this work analyses the most significant steps of the process of compression of socio-political autonomies set out in the late 1970s under the neo-liberal thrust of supranational and international institutions. To restore Regional and local authorities to the role of instruments promoting democracy and sociality, it would be necessary to focus on the subject of ‘democratic governance of the economy’ based on the effective participation of citizen-workers in the political, economic and social development process, not only on a national level but also on a supranational and international one.