SOMMARIO: 1. La comparsa dei centri per stranieri nel diritto italiano dell’immigrazione. – 2. Dalla Bossi-Fini al Pacchetto sicurezza. – 3. Se diciotto mesi vi sembran pochi. La riforma del trattenimento operata dalla legge 129/2011. – 4. Considerazioni conclusive
1. La comparsa dei centri per stranieri nel diritto italiano dell’immigrazione
La legge 2 agosto 2011, n. 129 – che ha convertito con modificazioni del decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, recante “Disposizioni urgenti per il completamento dell’attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento delle direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio di cittadini di Paesi terzi irregolari” – ha completato l’attuazione della direttiva 2004/38, già parzialmente recepita dal decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, poi modificato dal decreto legislativo 28 febbraio 2008, n. 32, ed al contempo ha dato (tardivamente) attuazione alla direttiva del 2008 . Questo secondo obiettivo, al quale è dedicato il capo II della legge, ha condotto ad una riforma della disciplina dell’espulsione e dei reati connessi che ha interessato anche il regime del trattenimento degli immigrati in situazione irregolare nei centri di identificazione e di espulsione.