Il lavoro indaga contenuto e condizioni di giustiziabilità della garanzia costituzionale di adeguata connessione tra funzioni assegnate e risorse disponibili degli enti territoriali. Il sindacato di adeguatezza sulle scelte allocative del legislatore statale o regionale conseguente all’applicazione del principio è il frutto di una recente elaborazione giurisprudenziale della Corte costituzionale che prende formalmente le mosse con l’entrata in vigore della legge di revisione costituzionale n. 1/2012 sul cd. pareggio di bilancio. In particolare, la Corte, nel seguire l’esempio del federalismo cooperativo di matrice tedesca, ha adottato uno scrutinio volto ad accertare l’“eccesso di potere” del legislatore, laddove esso, nell’impegnare risorse nel bilancio, non si conformi ai vincoli istruttori previsti dall’ordinamento finanziario. Il rispetto di tali vincoli permette di giustificare l’adeguatezza dell’allocazione delle risorse dinanzi ai cittadini elettori ed è preordinato a svolgere un bilanciamento tra salvaguardia degli equilibri di bilancio, coinvolgimento degli enti territoriali e garanzia del nucleo essenziale dei diritti fondamentali. La programmazione degli obiettivi di finanza pubblica diventa, quindi, il momento principale nel quale il legislatore contempera interessi costituzionali tra loro contrapposti secondo ragionevolezza/proporzionalità. Alla Corte costituzionale spetterà il compito di controllare che il libero apprezzamento del legislatore finanziario sia orientato all’individuazione di norme effettivamente adeguate rispetto ai fini costituzionali.
This paper focuses on the principle of adequate concomitant financing, whereby the Italian Constitution sets out mandatory compensation for territorial authorities whenever they are assigned with new tasks by the State or their scope of powers is enlarged. This principle has been used by the Italian Constitutional Court to inquire as to how the legislature decides on allocation of public resources. Once being a question left to political discretion, after the constitutional amendment enshrining the balanced budget rule into the Constitution, it now amounts to one of the most sensitive issues on which the Constitutional Court decides by using the principle of reasonableness as a yardstick for review. In particular, building upon the experience of German cooperative federalism, the Court is ready to declare financial legislation null and void as long as it does not comply with a series of procedural requirements as provided by the financial legal order. These requirements force the legislature to justify its own choices on the allocation of resources and thus to be held accountable to the electorate while enacting a new piece of legislation. Justification occurs by striking a reasonable balance between the different constitutional interests at stake, namely the balanced budget rule, the loyal co-operation between State and territorial authorities and the protection of the core of fundamental rights. The multi-year public finance planning is therefore the most suitable moment in which different constitutional interests might find reconciliation. The Constitutional Court will adjudicate on whether political discretion correctly fulfills constitutional ends.