Le prospettive attuali di contrasto alla corruzione, in una dimensione di mercato globale e non solo nazionale, privilegiano la prevenzione di essa rispetto alla sua repressione. La “privatizzazione” della prevenzione, affidata soprattutto all’organizzazione di impresa, deve confrontarsi con la tendenza a coltivare invece una prevenzione di stampo pubblicistico e tradizionale per l’impresa pubblica che agisca in un contesto privato e di concorrenza. Da ciò il rischio di duplicazioni, burocratizzazione, diseguaglianza tra gli strumenti di controllo pubblicistico, di quello societario, di quello riconosciuto e richiesto all’autonomia organizzativa privata; da ciò, quindi, la necessità di pervenire a una disciplina unitaria, semplificata, efficiente ed eguale per tutti gli operatori, che non ignori e non alteri la loro caratterizzazione privatistica nell’organizzazione e nell’azione.