L’A. muove da un disegno di legge approvato da un ramo del Parlamento nel 1966 – e poi disperso – per risolvere il problema degli incarichi extragiudiziari dei magistrati e dei numerosi inconvenienti che essi tuttora presentano. Si sottolineano fra l’altro la necessità di una disciplina della materia che rispetti la riserva di legge prevista dalla Costituzione per l’ordinamento giudiziario; le carenze e i limiti della disciplina attuale, rimessa ad una normativa di secondo grado affidata al Consiglio Superiore della Magistratura; l’opportunità di limitare la durata, quantità e qualità degli incarichi e l’opportunità di precludere il ritorno all’esercizio della funzione giudiziaria, nel caso di passaggio dalla magistratura alla politica.