Il contributo si sofferma sul problema del possibile, legittimo esercizio del diritto di resistenza da parte dei giudici comuni rispetto alle decisioni della Corte costituzionale, muovendo da alcune pronunce delle Commissioni Tributarie che hanno sostanzialmente disapplicato la sentenza della Corte costituzionale n. 10/2015. Il tema viene affrontato evidenziando la peculiarità delle pronunce delle Commissioni Tributarie rispetto ad altre ipotesi di dissenso manifestato dai giudici nei confronti della Corte costituzionale; concentrando l’attenzione sul possibile ruolo positivo del dissenso dei giudici quale espressione di dialogo pubblico e controllo diffuso, che dovrebbero essere considerati fisiologici all’interno del sistema di giustizia costituzionale, in considerazione della sua peculiare legittimazione.
The paper focuses on the issue of the possible, legitimate exercise by the judges of the right to resist the decisions of Constitutional Court, moving from some rulings by the Tax Commissions substantially disregarding the judgement of the Italian Constitutional Court no. 10/2015. The topic is addressed by highlighting the peculiarity of the rulings of the Tax Commissions compared to other cases of dissent expressed by the judges towards the Italian Constitutional Court; focusing on the possible positive role of judges' dissent as an expression of public dialogue and widespread control, which should be considered physiological within the system of constitutional justice, in view of its distinctive legitimacy