La XII disposizione finale della Costituzione vieta la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. La giurisprudenza dei TAR e del Consiglio di Stato ha fatto leva sul predetto articolo per giustificare l’esclusione dalle competizioni elettorali locali di taluni gruppi ritenuti di ispirazione fascista.
L’articolo ripercorre le più rilevanti decisioni sulla materia, dove viene dato particolare rilievo alla c.d. “Legge Scelba” (L. n. 645/1952) e alle “Istruzioni per la presentazione e l’ammissione delle candidature” redatte annualmente dal Ministero dell’Interno.
Viene, quindi, effettuata un’analisi della XII disposizione, in particolare sul suo ruolo di norma di rottura della Costituzione e sui limiti che essa pone alla libertà di associarsi in partiti politici. Nelle conclusioni si evidenziano i punti di forza e di debolezza del sistema di controllo che si è realizzato in materia elettorale.
The 12th final provision of the Italian Constitution forbids to reorganise under any form whatsoever, the dissolved Fascist party. The Regional Administrative Tribunals and the Council of State have relied on this article in their decisions to exclude neo-fascist parties from local electoral competition.
The article recalls the most relevant judgments on this subject, where the Courts have brought their attention to the so-called “Scelba Law” (L. n. 645/1952) and the “Instruction for the presentation and the admission of candidatures” drawn up yearly by the Ministry of the Interior.
In the following paragraphs the author examines the 12th final provision thoroughly and, in particular, its role as a break of the Constitution and the possible limitations on the freedom of citizens to found a political party. In the conclusions, the article focuses on the strengths and the weaknesses of the current control system in the electoral issues.