Con la legge delega 106/2016 viene istituito il servizio civile universale e, sulla scia di una pronuncia della Corte costituzionale del 2015, si consente l’accesso dello straniero al servizio stesso, in precedenza riservato ai soli cittadini italiani. Il lavoro ripercorre brevemente le tappe principali dell’evoluzione del servizio civile, ma anche del ‘dovere di difesa della Patria’, sancito nell’art. 52, comma 1, Cost., che ne costituisce il primo fondamento costituzionale e che, secondo giurisprudenza e dottrina, può essere adempiuto anche attraverso adeguate attività di impegno sociale non armato. Dietro l’apertura del servizio civile allo straniero si possono individuare altri principi costituzionali, da quello di solidarietà, a quello del pieno sviluppo della persona, fino al dovere di concorrere al progresso materiale o spirituale della società, che spingono per una sempre maggiore integrazione dello straniero nella comunità, incentrata sulla condivisione di diritti e doveri.
This paper on the recent 'universal civil service' reform aims to investigate which constitutional rules allow foreigner's access to the service.
The work begins with a survey on the evolution of the civil service, which is now no longer connected with military service and doesn't require a conscientious objection. The civil service is a form of execution of the 'Patria defense' duty, under art. 52 Cost., because this defense, as recognized by the Constitutional Court, can be also realized through non-military means and social engagement activities. The previous rule that prevented a foreigner legally resident in Italy to carry out the civil service was declared unconstitutional because unreasonable. The civil service, indeed, just because intended to aims of social solidarity, may be an opportunity for the foreigner's integration into community, as well as an opportunity for the human person growth.