1. L'apparente incidenza del regolamento consiliare nelle forme di governo regionali...
E' indiscutibile che i regolamenti consiliari abbiano tradizionalmente assunto un ruolo centrale rispetto alla potestà di autoorganizzazione degli organi rappresentativi degli enti territoriali. Altrettanto pacifica risulta, ormai da tempo, la loro rilevanza giuridica esterna, riconosciuta anche dalla giurisprudenza costituzionale – a partire dalla sentenza n. 14 del 1965 – che non può non riflettersi, tra l'altro, sui caratteri fondanti della forma di governo regionale. Da questo punto di vista, si tratta di una fonte, almeno sulla carta, tutt'altro che marginale nell'assetto e nello sviluppo delle concrete dinamiche dei rapporti tra gli organi della regione.
Tale impressione è ulteriormente confermata nella seconda stagione statutaria, laddove – come ricordava Paolo Caretti nell'intervento introduttivo al Seminario odierno – si è fatto largo uso della tecnica del rinvio alla fonte regolamentare. I copiosi richiami al regolamento consiliare che caratterizzano gli statuti regionali – sotto il profilo quantitativo ben più numerosi dei rinvii contenuti negli statuti degli anni Settanta – hanno contribuito non poco ad accentuarne quel carattere integrativo rispetto ai principi e alle norme statutarie, che finisce per spostare sul regolamento stesso profili a tratti non secondari dell'architettura della forma di governo regionale.