SOMMARIO: 1. La legge costituzionale n. 1 del 2012, il c.d. Fiscal Compact e le difficoltà dell'interprete: tra revisioni tacite ed espresse del parametro di giudizio sul rispetto del vincolo di bilancio. 2. La Corte gioca d'anticipo sul legislatore costituzionale? 3. Considerazioni conclusive sull'orientamento del Giudice delle leggi rispetto alle tendenze del legislatore (ordinario e costituzionale).
1. La legge costituzionale n. 1 del 2012, il c.d. Fiscal Compact e le difficoltà dell'interprete: tra revisioni tacite ed espresse del parametro di giudizio sul rispetto del vincolo di bilancio
La legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, “Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale”, è stata approvata in esito a un iter parlamentare della durata complessiva inferiore ai sette mesi, se si assume come momento di avvio la presentazione del disegno di legge del Governo (risalente al 15 settembre 2011) e nell'assenza pressoché assoluta di dibattito pubblico e confronto con la società civile: una specie di record, se comparato ai tempi e ai metodi che hanno costantemente caratterizzato le procedure di revisione costituzionale nel nostro ordinamento . Il dato – sia detto per inciso – contribuisce a fare giustizia di quella (crescente) corrente di pensiero che sempre più spesso lamenta la difficoltà di assicurare in tempi rapidi (e comunque adeguati) le esigenze di manutenzione e revisione costituzionale, e conferma piuttosto come l'art. 138 Cost. costituisca ben più labile presidio della rigidità costituzionale in presenza di un sistema elettorale maggioritario (o con premio di maggioranza) piuttosto che proporzionale .
Sono fin troppo note le vicende che hanno condotto a questi esiti di fronte all'andamento della crisi economico-finanziaria e alle manovre speculative sui debiti sovrani. Di qui, muove infatti la rinnovata configurazione dei vincoli europei al governo dei conti pubblici, che esprime la “reazione” delle istituzioni dell'Unione, nella misura in cui il legislatore comunitario (rectius: le istituzioni europee, in quanto il tentativo di ridefinire gli obiettivi parametrici si muove ormai prevalentemente al di fuori del diritto dell'Unione) torna continuamente sulla materia, in molti casi a distanza di pochi mesi o, addirittura, di poche settimane.