E’ sempre più frequente il ricorso da parte delle amministrazioni pubbliche all’uso di procedure informatizzate, che tengono luogo dell’ordinario iter procedimentale. Diverse sono le ragioni che giustificano la scelta dell’amministrazione di utilizzare sistemi algoritmici: dallo snellimento dei tempi alla riduzione del margine di errori umani. Tali motivazioni costituiscono declinazioni di altrettanti principi generali dell’attività amministrativa. Vengono, infatti, in rilievo i canoni dell’”efficacia” e dell’”economicità”. L’impatto dell’informatizzazione della procedura non è trascurabile neanche in un’ottica di promozione dei principi di obiettività e trasparenza. Eppure, la rimodulazione dell’azione amministrativa tradizionalmente intesa per effetto dell’algoritmo pone dubbi di compatibilità con i principi e le regole che ispirano il diritto amministrativo italiano e che la giurisprudenza è chiamata ad affrontare. Si tratta di comprendere in che misura la complessità e l’ampiezza di una procedura amministrativa può legittimare la sua devoluzione ad un meccanismo informatico. L’utilizzo delle procedure “robotizzate” si deve conformare ai principi costituzionali dell’attività amministrativa, a cominciare dall’esigenza di declinare il fenomeno digitale in chiave di maggiore “accessibilità” e partecipazione, quali elementi coessenziali alla legalità procedurale.
The use of artificial intelligence (“AI”) by the public administration in substitution of the common-used procedure has become more and more common in the recent times. Several reasons have led the public administration to adoptalgorithmic systems: time- saving and reducing human mistakes, just to name a few. Those reasons constitute also the expression of the general principles of the public administration’s activity, which include effectiveness and cost-saving, indeed. Impartiality and transparency are boosted too by this digitalization trend. Nevertheless, the compliance of this new phenomenon with the principles and rules of Italian administrative law strikes some doubts, which the Italian Courts need to solve. As a matter of fact, it is questionable whether a machine can substitute human skills. The use of digital procedures and of the AI must comply with the constitutional principles on which the activity of the publicadministration is based, starting from being more transparent and of and easier access to the relevant users.