La riforma del bicameralismo italiano può essere analizzata anche partendo dagli elementi che, secondo gli studiosi dei modelli parlamentari bicamerali, connotano le seconde camere, ossia la loro legittimazione, la composizione (e la rappresentatività) e le funzioni.
Pur trattandosi di un’analisi che può prendere in considerazione al momento il solo testo senza poter valutare il rapporto dinamico tra gli organi costituzionali all’interno della forma di governo, si evidenzia nel progetto una rappresentanza incerta, un’attribuzione della funzione legislativa ridimensionata rispetto al testo vigente e una funzione di “verifica” molto ampia ma difficilmente praticabile. La legittimazione del Senato della riforma potrebbe rivelarsi debole, anche se, in mancanza della legge elettorale che ne definirà la rappresentanza e dei regolamenti parlamentari che ne chiariranno meglio il funzionamento, il giudizio non può che essere parziale.
The reform of the Italian bicameralism can be assessed using the criteria of the legitimacy, composition and functions that is up to the second chambers, as the theorists of the bicameralism say.
it is only a static analysis because it takes into account only the text and not the dynamic between constitutional powers. It can still highlight that the Italian second Chamber would have considered not so representative, with a weak legislative function and a wide function of evaluation of public policy so ambigue, the latter so ambiguous and difficult to carry out.
Therefore, this second chamber may have a low degree of legitimacy even if failing of election law and without any directions regarding the internal senate regulations the judgment could be partial.