SOMMARIO: 1. L’inadempimento della Repubblica italiana e le conseguenti esigenze di riforma – 2. Considerazioni sugli effetti della dichiarazione di inadempimento dello Stato italiano: tra interpretazione conforme e disapplicazione – 3. Giurisprudenza nazionale e disapplicazione: il problema del doppio binario di responsabilità - 4. Responsabilità dello Stato e indipendenza della magistratura: soluzioni de iure condendo -
1. L’inadempimento della Repubblica italiana e le conseguenti esigenze di riforma
La Corte di Giustizia, nella sentenza in commento , ha accolto il ricorso promosso dalla Commissione europea nei confronti della Repubblica italiana, nell’ambito di una procedura di infrazione, ed ha dichiarato che l’Italia è venuta meno all’obbligo di rispettare il principio generale di responsabilità degli Stati membri per le violazioni del diritto dell’Unione europea, compiute da parte di uno dei propri organi giurisdizionali di ultimo grado.
Come si legge nel dispositivo, l’inadempimento è dichiarato “ai sensi” dell’art. 2 della legge 13 aprile 1988, n. 117, recante norme sulla responsabilità civile dei magistrati , in quanto prevede una limitazione della responsabilità dello Stato per le violazioni manifeste del diritto dell’Unione commesse da magistrati con dolo e colpa grave , nonché una esclusione di tale responsabilità per violazioni manifeste del diritto dell’Unione commesse attraverso l’interpretazione .