rivista AIC pittogrammarivista AIC logo

ORGOGLIO E PREGIUDIZIO (PENALE) IN TEMA DI DIRITTO DI ELETTORATO PASSIVO. RIFLESSIONI A MARGINE DEL CASO DE MAGISTRIS

Visualizza

Il (diritto di) voto, personale ed eguale, libero e segreto, costituisce strumento di partecipazione al processo di costruzione democratica dello Stato e mezzo mediante il quale i cittadini esercitano la sovranità all’interno di un sistema di governo ispirato al modello di democrazia rappresentativa.
Inteso nell’accezione positiva di compartecipazione alla designazione dei rappresentanti, il diritto di voto assurge a posizione di libertà, al contempo espressione di dovere civico, (inderogabile, anche se tale solo idealmente), la cui compressione riflette, al di là dell’ipotesi di incapacità civile correlata ad una condizione di incapacità naturale, un giudizio di “disistima” e/o disapprovazione della società nei confronti di soggetti ritenuti, a vario titolo, non meritevoli di contribuire, anche solo mediante l’espressione di una preferenza, alla costruzione della vita democratica del Paese.
A fortiori, le limitazioni al diritto di essere eletti si correlano ad un più ampio ventaglio di ipotesi rispetto alle quali, accanto ai presupposti riferibili alle cause ostative concernenti il diritto di elettorato attivo, spiccano fattispecie di mera opportunità, frutto di un bilanciamento tra interessi, (pubblici e privati), condotto in termini generali ed astratti dal legislatore, che non postula, di necessità, un giudizio di disvalore, in uno con ulteriori preclusioni che, diversamente, presuppongono l’insussistenza in capo all’individuo di indefettibili requisiti di moralità ed onorabilità.
In tal contesto, assume un peculiare rilievo l’istituto dell’incandidabilità alle cariche elettive e la decadenza di diritto dalle medesime a seguito di condanna definitiva per determinati reati, nonché la sospensione in caso di condanna non definitiva, in vista della salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica, della tutela della libera determinazione degli organi elettivi, del buon andamento e della trasparenza delle amministrazioni pubbliche.
 

The (right to) vote, personal and equal, free and secret, constitutes an instrument of participation in the process of building of a democratic state and by which citizens exercise their sovereignty within a system of government based on the model of representative democracy.
Considering a positive sense of sharing of the designation of representatives, the right to vote becomes a position of freedom, as expression of civic duty, (which is strictly binding, even if only ideally), whose compression reflects, beyond the hypothesis of civil incapacity related to a condition of natural incapacity, a judgment of "contempt" and / or disapproval of society against persons deemed, for various reasons, not deserving of help, even by the expression of a preference, to the construction of the democratic life of the country.
Even more so, the limitations on the right to be elected are related to a wider range of scenarios where, alongside the assumptions relating to any obstacles concerning the right to vote, stand case of mere chance, the result of a balance of interests, (public and private), conducted in general and abstract terms by the legislator, that do not postulate, by necessity, a judgment of non-value, into one with more preclusion that, otherwise, assume that there are no in-chief of unfailing individual requirements of morality and integrity.
In this context, it takes on a special importance the prohibition of running for elected positions and the forfeiture of the right to them as a result of conviction for certain crimes, and suspension in the event of non-definitive sentence, in view of maintaining order and public safety, the protection of the free determination of the elected bodies, of the good performance and transparency of government.

NUMERO E ARGOMENTI:  

Cerca nel sito

I siti AIC

Ultimo fascicolo

Rivista AIC Fascicolo 03 2023

Newsletter della Rivista AIC

Per ricevere periodicamente aggiornamenti sulle nostre novità.
Iscrivendomi acconsento al trattamento dei dati secondo la normativa sulla privacy.
banner giappichelli
banner
banner
banner
banner

L'Associazione Italiana dei Costituzionalisti è iscritta al Registro degli Operatori della Comunicazione a far data dal 09.10.2013 con n. 23897.
Codice ISSN 2039-8298 (Online). La Rivista dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti è inoltre registrata presso il Tribunale di Roma - n.339 del 05.08.2010.
Rivista trimestrale inclusa nella classe A delle Riviste scientifiche dell'Area 12 - Scienze giuridiche
Direttore Responsabile della Rivista AIC: Prof. Sandro Staiano
Direttori della Rivista AIC: Elisabetta Catelani - Claudio Panzera - Fabrizio Politi - Antonella Sciortino


ilmiositojoomla.it