Il saggio prende in esame la sentenza n. 239 de 2018 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato infondata la questione di costituzionalità relativa alla soglia di sbarramento della legge elettorale italiana per il Parlamento europeo. Più nello specifico, la Corte sembra aver compiuto due test di ragionevolezza: il primo relativo alla ratio delle soglie c.d. esplicite, quale la salvaguardia della governabilità o della funzionalità delle assemblee rappresentative, e il secondo che tiene conto del contesto politico-partitico nel quale la soglia viene applicata. Alla luce dei predetti test, tuttavia, si evidenzia in modo critico come la Corte costituzionale abbia valutato, in relazione al Parlamento europeo, anche l’esigenza della governabilità nel rapporto con la Commissione, in ragione di una asserita “indubbia trasformazione in senso parlamentare della forma di governo dell’Unione europea”. Tale argomentazione, priva di un’adeguata motivazione, si espone a facili critiche in considerazione delle peculiarità del quadro istituzionale europeo, non sussumibile in alcuna forma di governo, ben che meno in quella parlamentare, in assenza di un rapporto fiduciario tra il Parlamento europeo e il tripartito potere esecutivo. Sicché, in antitesi con la giurisprudenza tedesca di self restraint circa l’insussistente esigenza di funzionalità della soglia di sbarramento europeo e spingendosi oltre la giurisprudenza ceca, che pure ha fatto salva la costituzionalità della medesima soglia, la Corte costituzionale sembra, di contro, essersi spinta oltre quanto richiesto nell’ordinanza di rimessione, avendo ritenuto costituzionale la soglia in questione con argomenti attinenti ad una certa e forse auspicata visione del sistema istituzionale dell’Unione che, tuttavia, non corrisponde al quadro giuridico previsto nei Trattati, né alla odierna volontà politica prevalente degli Stati membri. Sulla questione, piuttosto, sembra possa assumere un peso dirimente l’eventuale intervento della Corte di Giustizia su ricorso di uno di quegli Stati che, in base ad una recente normativa europea, dovranno ora obbligatoriamente prevedere la soglia di sbarramento per il Parlamento europeo per le elezioni del 2024.
The essay examines the judgment no. 239/2018] of the Italian Constitutional Court by which it was declared unfounded the question of constitutionality in relation to the election threshold of the Italian electoral law for the election of the European Parliament In particular, the Italian Constitutional Court provided two reasonableness tests: the first test is related to the ratio of the so called explicit thresholds, such as safeguarding the governability or functionality of representative meetings; the second test took into account the political-party context in which the threshold is applied. However, in the light of the results of the above mentioned tests, the present paper underlined that the Italian Constitutional Court, in relation to the European Parliament, assessed the need for governability in relations with the Commission, due to an "undoubted transformation in a parliamentary sense of the form of government of the European Union ”. The present argument is lacked of an adequate motivation and it is exposed to easy criticism in consideration of the peculiarities of the European institutional framework, which cannot be subsumed in any form of government, neither in the parliamentary one by reason of the absence of a trust relationship between the European Parliament and the tripartite executive power. Thus, in contrast to the German self-restraint jurisprudence and going beyond the Czech jurisprudence, the Italian Constitutional Court seems to consider the constitutionality of the election threshold with arguments relating to a certain desired vision of the institutional system of the European Union. However, the interpretation seems not comply with the European legal framework provided in the Treaties and it does not correspond to the nowadays political will of the Member States. In this regard, rather, a coming ruling of the European Court of Justice may be decisive in relation to the request of one of those Member States that, based on a recent European regulation, is going to be obliged to provide the mandatory threshold for the European Parliament for the next 2024 elections.