Lo scritto si presenta come il tentativo di inquadrare entro le coordinate del sistema costituzionale una categoria, quale quella rappresentata dai beni comuni, che negli ultimi anni si è trovata sotti molti profili al centro dell’attenzione nell’ambito del dibattito pubblico e di talune rilevanti vicende istituzionali. Si evidenzia la marcata eterogeneità dei molteplici beni (o fenomeni) che sono stati ricondotti sotto tale categoria, e si afferma l’impossibilità di definirne uno statuto giuridico unitario. Costante si manifesta nelle elaborazioni dottrinali relative ai beni comuni l’esigenza di garantirne la funzionalizzazione rispetto ai diritti inviolabili dell’uomo e di assicurane l’effettivo godimento in condizioni di eguaglianza. In conclusione, la categoria dei beni comuni si configura come espressione dell’esigenza, di natura squisitamente costituzionale, di porre le molteplici “risorse” disponibili dal sistema al servizio della tutela effettiva e paritaria dei diritti inviolabili dell’uomo. A tale scopo, appare necessario non già superare la dialettica pubblico/privato, e neppure radicalmente scardinare l’istituto proprietario, ma piuttosto riarticolare e riqualificare i rapporti tra tali due sfere, secondo la logica del principio di sussidiarietà.
This paper aims to focus the category of commons in the constitutional system perspective. Recently, both the public debate and some relevant institutional events have considered this category from several point of views. The attention is drawn to the marked heterogeneity of multifarious goods (or phenomena) that have been identified with this category; referring to them, the impossibility to define a unitary juridical statute is asserted. In the doctrinal studies on the commons, the demand to guarantee their usage complying with the human rights is clear to be constant, as well as the need to ensure their effective fruition in conditions of equality. In conclusion, the category of the commons proves to be the expression of the entirely constitutional need of making sure that the multifarious “resources” at the system’s disposal are useful for the effective and equal protection of the human rights. For this purpose, it does not appear to be necessary to overcome the “public-private” dynamics and not even to radically destroy the property rights. Instead, it is better to retrain the relations between these two fields, according to the principle of subsidiarity.