Il saggio cerca di ricostruire la nozione di diritto di voto così come risulta dalla più recente giurisprudenza costituzionale italiana. In particolare la Corte costituzionale, con la sentenza n. 1 del 2014 sembra avere intrapreso un cammino d’interpretazione dei caratteri di libertà e personalità del voto assai innovativo. Tale orientamento coinvolge il significato stesso della “rappresentanza della Nazione” di cui all’art. 67, interpretato dalla Corte come rapporto personale tra elettore e candidato, e richiede una rinnovata riflessione sul ruolo dei partiti politici. La lettura di tali profili problematici è affrontata dall’Autore con particolare riferimento al tema della selezione dei candidati e del sistema delle “liste bloccate”.
The Essay analyses the right to vote as resulting from the most recent case law of the Italian Constitutional Court. In its decision No 1/2014, the Court tries to shed a light on the notions of “freedom” and “personality” of the voting right in a really innovative way. The judgment also concerns the interpretation of the pivotal concept of “national representation” (Art. 67 IC) conceived as a personal relationship between voters and candidates, suggesting a new reflection on the role of political parties. The Author focuses on these controversial profiles paying special attention to the candidate selection process as well as to the system of “fixed party lists”.