L’Autore esamina il ruolo della giurisprudenza costituzionale nella definizione di un concetto moderno di rieducazione e nel processo di graduale emersione dei diritti dei detenuti. Nella consapevolezza dei limiti dell’approccio giurisprudenziale per la risoluzione dei problemi penitenziari, l’Autore desume dalla lettura delle decisioni riguardanti i diritti dei detenuti un “criterio di orientamento” capace di condizionare l’attività dei giudici comuni e dell’amministrazione e, soprattutto, di indirizzare gli interventi, non più procrastinabili, del legislatore.
The Author examines the role of the constitutional case-law in the definition of a modern concept of re-education and in the process of gradual emergence of prisoners' rights. Aware of the limits of the case-law approach to the resolution of the detention issues, the Author deduces from the analysis of the decisions concerning detainees’ rights some “criteria” able to influence the activity of ordinary judges and of the administration and, above all, able to guide the – no more deferrable – legislative intervention.