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Emergenze abissali. Cosa resterà di diritti e processo dopo la pandemia

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Lo stato di emergenza, dichiarato il 31 gennaio 2020, in conseguenza del rischio connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, ha ben presto superato il confine sanitario per sconvolgere l’ordinario andamento di tutti i settori della convivenza: dall’organizzazione del lavoro alla scuola, dai rapporti istituzionali alle relazioni interpersonali, fino al godimento dei diritti fondamentali, non ultimo quello del diritto al giudice e al (giusto) processo.

In questo campo, si è inizialmente provveduto al “differimento urgente” delle udienze e alla sospensione dei termini nei procedimenti, per poi demandare ai capi degli uffici giudiziari gli interventi volti a ridurre al minimo le forme di contatto personale all'interno dei palazzi di giustizia (smart working, processo telematico, etc.): misure straordinarie che incidono sul tempo del processo e sulle modalità di svolgimento dello stesso, che come tali non possono andare esenti da uno scrutinio stretto di ragionevolezza, alla stregua di quei principi e criteri – bilanciamento, necessità, proporzionalità, temporaneità, gradualità, etc. – elaborati dalla Corte costituzionale in materia di uguaglianza.

L’accelerazione impressa dall’emergenza nell’adeguamento alle nuove tecnologie potrebbe contribuire a migliorare complessivamente la qualità e l'efficienza del nostro “sistema giustizia”. Occorre peraltro impedire che le misure sospensive delle ordinarie garanzie permangano, trascinando nell’abisso principi e diritti consolidati.

 

 

The Italian government declared the state of emergency on January 31st, 2020, as a consequence of the risk related to the onset of diseases caused by transmissible viral agents. The state of emergency has soon gone well beyond the healthcare sector, to disrupt all aspects of civic society: from the organization of work to school, from institutional relationships to interpersonal relationships, up to even the guarantee of fundamental rights, including the right to due process and to a (fair) trial.

In this scenario, the “urgent postponement” of the hearings and suspension of the terms of the proceedings were initially adopted. Then, the heads of the Courts have been endowed by the law with the power to put in place several possible measures aimed at implementing social distancing within the courthouses (smart working, telematic hearings, etc.). These are extraordinary measures that affect the length of the procedure and the way it is carried out. As such, the measures need to be subject to a strict scrutiny based on the principle of reasonableness, according to the criteria – balance, necessity, proportionality, temporariness, gradation, etc. – affirmed by the Italian Constitutional Court caselaw on equality.

The acceleration in adapting to new technologies, forced by the emergency, could contribute to improving the overall quality and efficiency of our “justice system”. Yet, it is necessary to stop the suspension of ordinary guarantees, which may drag consolidated principles and rights into the abyss.

 

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Codice ISSN 2039-8298 (Online). La Rivista dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti è inoltre registrata presso il Tribunale di Roma - n.339 del 05.08.2010.
Rivista trimestrale inclusa nella classe A delle Riviste scientifiche dell'Area 12 - Scienze giuridiche
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