Nel dibattito nato intorno alla crisi dei partiti politici emergono ciclicamente proposte relative all’introduzione di una disciplina legislativa degli stessi. Questo contributo indaga su un elemento poco considerato nella discussione intorno alla legittimità e all’opportunità dell’introduzione di una legge sui partiti: lo stretto rapporto tra la loro l’organizzazione e la loro l’identità politica. Un legame indistricabile, anche se a volte poco percepito o quanto meno poco evidenziato, che ostacola l’imposizione di regole organizzative: rende difficile operare una razionalizzazione generalizzata della forma-partito senza pregiudicare la necessaria autonomia e libertà di cui devono godere i partiti in un sistema pluralista e di democrazia aperta come quello italiano. Il cammino che deve intraprendere una legge che intervenga sull’organizzazione interna dei partiti è dunque complesso e tortuoso: non esiste un modello unitario di partito e non esiste il modo per uniformare le diverse strutture senza modificarne l’identità. Nell’attuale contesto politico, così liquido e polimorfico, un intervento dello Stato sull’organizzazione partitica rischia di portare all’esclusione, alla discriminazione o alla non sopravvivenza di partiti originariamente incompatibili con i modelli organizzativi imposti.
Parole chiave: Partiti politici – Organizzazione - Metodo democratico - Identità politica - Democrazia interna
Identity is Organisation: Political Parties and the challenge of their democratisation
In the debate on the crisis of political parties, proposals relating to the introduction of a law on political party emerge cyclically. This article examines an element that is rarely considered in the debate on the legitimacy and the advisability of introducing a law on political parties: the close relationship between their organisation and their political identity. This is an inextricable link, even if it is sometimes less perceived, or at least less emphasised, which complicates the imposition of organisational rules: indeed, it makes it difficult to carry out a generalised rationalisation of the party form without jeopardising the necessary autonomy and freedom that parties must enjoy in a pluralistic and open democratic system such as the Italian one. The path that a law intervening in the internal organisation of parties must follow is therefore complex and tortuous: there is no unitary party model and there is no way of standardising the various structures without changing their identity. In the current political context, which is so fluid and polymorphic, state intervention in party organisation risks leading to the exclusion, discrimination or non-survival of parties that were originally incompatible with the imposed organisational models.
Keywords: Political parties, Organisation, Democratic method, Political identity, Internal democracy of parties