L’articolo esamina la decisione della CGUE C-507/17, in cui la Corte - chiamata a chiarire la portata territoriale del diritto alla deindicizzazione - non solo ha spalancato la porta alla frammentazione del quadro normativo europeo sulla protezione dei dati personali, ma ha anche perso l’occasione per affermare la piena protezione dei diritti fondamentali nell'era digitale. In passato, con la decisione Google Spain (C-131/12) la CGUE aveva sostenuto che il “diritto alla deindicizzazione”, poi codificato dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (2016/679/UE), richiedesse al motore di ricerca un bilanciamento dei diritti fondamentali. Le procedure previste da Google, tuttavia, non risultano coerenti con la riserva di legge e di giurisdizione e con i princìpi del giusto processo, in generale. Solo le Autorità Giudiziarie, infatti, potrebbero assicurare un sistema globale di garanzie procedurali volte a impedire sistemi di censura. Le Corti, in particolare a livello dell'UE, dovrebbero riprendere il loro ruolo di primo piano nel determinare il nocciolo duro dei diritti e nel bilanciare le diverse posizioni e i diritti in gioco, vista la loro stessa sfiducia nel conferire a Google il ruolo di giudice e, di conseguenza, riconoscere un diritto di deindicizzazione a livello globale.
This article examines the ECJ’s judgment in Google vs. CNIL (C-507/17) which was expected to clarify the territorial scope of the right to request delisting, but in which the Court does not only open the door to fragmentation in European data protection law, but also flops to further develop the protection of individual fundamental rights in the digital era. In the past, first the ECJ’s Google Spain decision argued that the right to de-referencing – codified by the General Data Protection Regulation – requires balancing fundamental rights by a search engine. The procedures Google follows, however, are inconsistent with the due process provisions of the European privacy regime and with fundamental, shared notions of due process generally. Only the Courts, in fact, could guarantee a comprehensive system of procedural safeguards designed to obviate the dangers of a censorship system. Courts, especially at the EU level, should take back their prominent role in determining the essence of rights and balancing the different perspectives and rights at stake, given their own mistrust to give to Google the role of judge and consequently apply the right to request delisting globally.