Sommario: 1. Introduzione. L'esigenza di una riforma – 2. Evoluzione storica della disciplina degli organi di rappresentanza degli italiani all'estero – 2.1. I Comitati degli Italiani all'estero (COMITES) – 2.2. Il Consiglio Generale degli Italiani all'estero (CGIE) – 3. Le proposte di riforma attuali – 4. Rilievi conclusivi
1.Introduzione. L'esigenza di una riforma
È attualmente in discussione alla Camera dei deputati una proposta di legge di modifica degli organismi di rappresentanza degli italiani all'estero, ovvero i Comitati degli italiani all'estero - d'ora in poi COMITES - e il Consiglio Generale degli Italiani all'estero – d'ora in poi CGIE. Il testo unificato è stato approvato dal Senato della Repubblica il 25 maggio 2011 ed è arrivato alla Camera dei deputati il 31 maggio 2011 e assegnato alla III Commissione Affari esteri e comunitari il 6 giugno 2011, in sede referente, dove è ancora in fase di discussione. Il progetto di legge, identificato come A.C. 4398, è sottoposto ad esame congiuntamente con altri avanzati da varie parti politiche, attinenti tutti alla modifica delle forme di rappresentanza dei connazionali residenti all'estero . L'elevato numero di tali proposte di riforma testimonia il vivo dibattito parlamentare in corso, soprattutto alla luce della cruciale riforma in materia di rappresentanza degli italiani all'estero, costituita dalla revisione costituzionale del 2001 , che ha istituito la Circoscrizione estero e ha permesso agli italiani residenti al di fuori dei confini italiani di esercitare il voto per corrispondenza. Scorrendo, anche rapidamente, i dibattiti che hanno avuto luogo in Aula e in Commissione, è costantemente sottolineata la necessità di riformare in maniera organica la disciplina della rappresentanza dei cittadini italiani residenti all'estero e il ruolo delle istituzioni – CGIE e COMITES - a tale funzione preposte, proprio alla luce della rappresentanza parlamentare di cui essi oramai godono , secondo quanto dispongono gli articoli 48, 56 e 57 Cost., al fine di evitare indesiderabili duplicazioni di funzioni che renderebbero più farraginosa la tutela degli interessi delle comunità italiane all'estero. L’intento che emerge in questa sede è quello di argomentare tale esigenza di revisione e di verificare se il progetto di riforma attualmente in discussione riesca a rispondere alle criticità che l'attuale sistema solleva. A tale proposito, sembra opportuno richiamare brevemente l'evoluzione storica di questi organismi di rappresentanza (paragrafo 2) per poi analizzare nel dettaglio i contenuti del progetto di riforma in esame (paragrafo 3), concludendo, infine, con qualche rilievo di carattere generale (paragrafo 4).