1. La XV legislatura: la gestione di una crisi di governo «rientrata»; il voto di sfiducia del Senato; lo scioglimento anticipato delle Camere.
L’attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sin dall’inizio del suo mandato, denunciava la «pura contrapposizione e … incomunicabilità» tra maggioranza e opposizione (Interventi e interviste, 15 maggio 2006, in http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=716), aggravata dalle difficoltà della stessa maggioranza al Senato (composta da 159 senatori contro i 156 attribuiti alle opposizioni, cfr. http://www.senato.it/leg/15/Elettorale/riepilogo.htm e http://www.senato.it/leg/15/Elettorale/riepilogo_estero.htm).
Il 21 febbraio 2007, a meno di un anno dall’insediamento del secondo Governo Prodi, veniva messa in approvazione, al Senato, la risoluzione di maggioranza (sottoscritta dai senatori Finocchiaro, Russo Spena, Palermi, Ripamonti, Paterlini, Cusumano) che approvava le comunicazioni relative alla politica estera svolte dal ministro degli affari esteri, on. Massimo D’Alema.