SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La giurisprudenza costituzionale e il riparto per materie: novità e conferme. – 2.1. Le materie di potestà esclusiva statale. – 2.2. Le materie di potestà concorrente Stato-Regioni. – 2.3. Le materie di potestà residuale delle Regioni. – 3. Le Regioni a Statuto speciale. – 4. Il principio di leale collaborazione. – 5. Il potere sostitutivo. – 6. Lo statuto e la legge elettorale regionale. – 7. Le prerogative dei consiglieri regionali. – 8. Conclusioni.
1.Premessa
I dati quantitativi generali sulla giurisprudenza costituzionale Stato-Regioni del 2011 appaiono ambigui .
In un contesto generale in cui la cifra complessiva delle decisioni scende rispetto al 2010 (342 tra sentenze e ordinanze numerate), riassestandosi su quella del 2009, anche le pronunce rese nel giudizio in via principale subiscono una certa riduzione (91, ben 50 in meno rispetto al 2010), così come i rispettivi capi di dispositivo (203 contro i 311 del 2010). Tale diminuzione non si realizza solo in termini di numero assoluto, ma anche in percentuale: infatti, il rapporto tra le decisioni sui ricorsi in via diretta e quelle rese negli altri tipi di giudizio scende dal 37,63% al 26,61%, un dato percentuale che è comunque secondo solo a quello del 2010 nel decennio. Se si tiene conto anche delle pronunce nei giudizi sui conflitti di attribuzione, il cui numero è in leggera crescita, inoltre, emerge come oltre il 30% delle decisioni rese dalla Corte nel 2011 sia teso a dirimere controversie e conflitti tra Stato e Regioni. Dunque, le criticità del sistema attribuiscono alla giurisprudenza costituzionale un ruolo chiave nella razionalizzazione del regionalismo italiano. Non è un caso, d’altronde, che i settori in cui più spesso lo Stato ha lamentato al lesione delle proprie competenze concernono le cd. materie “trasversali” o il coordinamento della finanza pubblica, in cui più forte è l’incidenza sulle competenze regionali; d’altro canto, le Regioni lamentano principalmente lo “sconfinamento” della legislazione statale di principio in materie di potestà concorrente negli spazi riservati all’autonomia regionale, nonché la violazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. Sono, pertanto, i settori in cui maggiore è l’intreccio di competenze a manifestare la più alta “domanda” di giustizia costituzionale .