1. La sentenza in commento, con cui la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una disposizione della legge sul mandato di arresto europeo, in ragione della sua difformità dalla decisione quadro cui dà esecuzione, e quindi con l’art. 117, comma 1 Cost., merita senz’altro attenzione per tre diversi ordini di ragioni. È innanzitutto espressione di una fase oramai matura della giurisprudenza costituzionale, in cui hanno trovato più chiara soluzione alcune delle annose questioni circa il rapporto “interordinamentale” con l’ordinamento comunitario e poi dell’Unione, contenendo la sentenza altresì un’utile precisazione da un lato sul rispettivo ruolo degli artt. 11 e 117 comma 1, dall’altro circa la differenza tra diritto dell’Unione e sistema Cedu. E’ l’occasione per fermarsi e puntare il riflettore ancora una volta sui piccoli grandi disastri creati da una legislazione affrettata dell’Ue nell’ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale, a fronte di una retorica oramai