La Costituzione italiana non disciplina in maniera organica ed esaustiva il procedimento di formazione dei trattati internazionali, prevedendo, piuttosto, una serie di norme variabili tra di loro in-tercambiabili. Da qui la necessità di decifrare e (ri)comporre il puzzle costituzionale dell’esercizio del potere estero in Italia. Que-sta esigenza di razionalizzazione è tanto più avvertita ora, in Italia, in cui si parla insistentemente di riforme istituzionali e costituzio-nali. Riforme che, per essere efficaci anche in questo contesto, devono, però, essere inquadrate nella fase di transizione in cui la politica estera si trova, essendone mutata la natura e la struttura.
In ragione di ciò, questo studio è volto, in primo luogo, ad e-videnziare le disfunzioni che alla luce dei principi costituzionali, sono emerse nel procedimento di formazione dei trattati interna-zionali, e che nel tempo si sono consolidate, per poi ragionare su alcune possibili soluzioni istituzionali/costituzionali a siffatte stor-ture.
The Italian Constitution doesn’t regulate in a comprehensive and organic way the treaty-making process. It provides rather a series of varying and interchangeable rules. Therefore it is neces-sary to decifer and (re)compose the constitutional puzzle of the treaty-making power in Italy.
This need of reorganization is all the more pressing now, in Italy, where there are a lot of discussions on institutional and con-stitutional reform. These reforms, to be effective in this context, must however be framed in the transition phase in which foreign policy is made, since it is being changed in its nature and the structure.
For this reason, this article is aimed, firstly, to highlight the failures, in the light of the constitutional principles, which have emerged in the treaty-making power; and secondly, to consider and discuss some institutional/constitutional solutions to such dys-functions.