Il lavoro si propone di indagare il rapporto tra i diritti di partecipazione politica dei magistrati e la necessità di assicurare la loro indipendenza. In particolare, muovendo da una riflessione sul divieto di iscrizione e partecipazione sistematica e continuativa ai partiti politici, cercherà di dimostrare come sia necessario un intervento legislativo che soddisfi la riserva di legge in materia di ordinamento giudiziario e colmi le lacune dell’attuale disciplina. Tale intervento legislativo dovrebbe prevedere strumenti che, rifuggendo da approcci troppo tranchant, siano in grado di garantire le indefettibili esigenze di indipendenza dei magistrati senza però sacrificare, eccessivamente, i loro diritti di partecipazione politica. Già dal dibattito in Assemblea Costituente emerge, infatti, la necessità che il tema della partecipazione dei magistrati alla politica venga affrontato con prudenza, evitando soluzioni che non consentano di pervenire a un ragionevole equilibrio tra gli interessi coinvolti.
The work aims to investigate the relationship between judges’ rights of political participation and the need to ensure their independence. In particular, starting from a reflection on the prohibition of systematic and continuous membership and participation in political parties, the work will seek to demonstrate the need for legislative intervention that meets the rule of law of the judiciary and fills the gaps in the current discipline. By eschewing excessively tranchant approaches, such legislative intervention should include instruments able to guarantee the indefectible requirements of inde- pendence of judges without, however, excessively sacrificing their rights of political participation. Since the debate in the Constituent Assembly, in fact, the issue of the judges’ participation in poli- tics was approached with caution, contempling solutions allowing a reasonable balance between the interests involved.