Sommario. 1. Introduzione. 2. La sentenza n. 348/2007 della Corte costituzionale e l’affermazione del grado gerarchico sub-costituzionale delle norme interposte. 3. Le critiche mosse alla tesi sostenuta dalla Corte costituzionale: la negazione del grado gerarchico sub-costituzionale delle fonti contenenti norme interposte; gli esempi in tal senso ricavabili dagli artt. 76, 78 e 117, comma 3, della Costituzione. Analogie e differenze tra norme interposte e parametri “eventuali”. 4. L’insufficienza degli esempi ricavabili dagli artt. 76, 78 e 117, comma 3, della Costituzione al fine di costruire una tipologia unitaria di norme interposte. La diversa struttura delle disposizioni costituzionali relative a norme interposte a seconda del carattere diretto o indiretto del rinvio in esse contenuto. La conseguente forza passiva differenziata delle fonti che prevedono norme interposte pur nell'identità del grado gerarchico.
1. Introduzione.
Un lavoro globale sulle norme interposte sarebbe oggi del tutto superfluo poiché sia la loro definizione, sia la loro individuazione concreta nell’ordinamento italiano, sia, infine, la loro funzione di parametro del giudizio di legittimità costituzionale, sono tutti aspetti ampiamente studiati ed approfonditi dalla dottrina.