1. Sul Senato delle Regioni. – 2. Sulla “manutenzione” del sistema giustizia. – 3. Il dibattito pubblico sui grandi interventi infrastrutturali
Il documento del Gruppo di lavoro si presta a considerazioni su ciascuno dei temi presi in esame, che con molta pertinenza non riguardano solo riforme di natura strettamente costituzionale ma anche alcuni problemi da affrontare con leggi ordinarie o con comportamenti pratici adeguati. Quest’approccio è già di per sé un merito: infatti la crisi italiana, nella sua complessità, coinvolge insieme il sistema politico e costituzionale e il “malfunzionamento del quotidiano” proprio sia dello stato che della società (Allegretti, in Democrazia e diritto n. 1/2013, in corso di pubblicazione).
In seno ad esso, si dovrebbe riconoscere la pressante esigenza di misurarsi, fra quei temi, con quello del “metodo per le riforme costituzionali”, in ordine al quale la fedeltà ai principi della Costituzione conduce a scartare il suggerimento maggioritario ma non unanime della creazione di una “Commissione redigente” (soluzione della cosiddetta Convenzione). E altresì con quello, di massima urgenza, di una nuova legge elettorale, sul cui sistema il Gruppo si è dovuto astenere da indicazioni univoche. Tuttavia con quest’intervento si vuol muovere qualche osservazione in ordine a tre problemi non meno imprescindibili ed urgenti, sui quali è lecito concordare in linea di massima con il Gruppo e la cui trattazione, anzi, pare originale o per le soluzioni indicate o per il rilievo loro dato.